BACCHERETO (PO)- Il rientro dalle ferie è un trauma? Non sempre. Specialmente se, dopo la pausa estiva, si continua a concedersi qualche “coccola”. La XXXVI Sagra del Fico di Bacchereto (Prato) organizzata dalla Polisportiva Bacchereto a.s.d.c., dal 1 al 9 settembre 2012, fa proprio questo: offre ai suoi partecipanti la possibilità di superare lo shock da ritorno con ottimo cibo e vino sublime. Delizie da degustare immersi in un panorama mozzafiato che, non a caso, fu scelto da Lorenzo il Magnifico per il relax e la caccia.
Forte di una tradizione ultratrentennale, la Sagra del Fico di Bacchereto, anche stavolta, mischia eccellenza della tradizione enogastronomica locale e intrattenimento per tutta la famiglia. Il programma della nove giorni è fitto di appuntamenti che spaziano dalla mostra fotografica curata dallo storico club Il Bacchino di Prato a “Gianna Best”: concerto tributo a Gianna Nannini (anch’ella verace toscana) che chiuderà la manifestazione nella serata del 9 settembre prossimo.
Per l’intera manifestazione, gli ospiti potranno degustare piatti tipici del Montalbano a base di fichi, ma anche tradizionali preparazioni a base di selvaggina e, tra i dessert, i celebri “Biscotti alla Baccheretana”. Ogni giorno, poi, oltre al consueto menù creato nella mega cucina della sagra – una vera fucina di specialità capace di sfornare leccornie per quattrocento persone -, gli chef proporranno anche un piatto da palati sopraffini. Specialità uniche come i “Rigatoni al sugo di pecora” (lunedì 3 settembre), le “Penne al fico” (venerdì 7 settembre), le “Pappardelle alla lepre”(sabato 8 settembre) e i “Tortiglioni all’anatra” (domenica 9 settembre).
Alla domenica, è prevista anche la merenda a base di covaccino all’olio con i “ciccioli” cotto nel forno a legna. La fortuna riscossa nei decenni dalla Sagra del fico di Bacchereto è dovuta all’ottimo cibo, ma anche alla straordinaria bellezza del luogo che la ospita. Chi conosce la zona ( un paradiso a circa venticinque chilometri da Firenze) sa bene che qui, nel 1716, nacque il primo esempio di Denominazione di Origine Controllata. A volere regole restrittive per la produzione dei vini locali fu il granduca Cosimo III il quale, così facendo, anticipò di un secolo la francese Appellation d'origine contrôlée.
Il borgo di Bacchereto, del resto, ha origini assai antiche. Nelle fonti scritte la prima notizia sul paese risale al 1138 quando gli eredi di Ser Rodolfo del fu Pietro cedono il “castello, curte et burgo” di Bacchereto al Vescovo di Pistoia. All'atto notarile testimonia il presbiter de Bacareto. Ancora oggi, del castello resta il complesso della pieve di Santa Maria Assunta. Edificio sacro che domina l’abitato e sul cui retro emerge la mole merlata del campanile-torre, unico resto della cinta muraria del castello che è impreziosito da controsoffitti decorati dal Valinani nella prima metà del 1800.
Nel presbiterio, si trova anche un tabernacolino in pietra serena del primo '500, mentre nella contigua Compagnia del Corpo di Cristo, sull'altare, è esposta una bella tela con l'Istituzione dell'Eucarestia, copia antica da Federico Barocci (1607). Negli immediati pressi del paese si possono ammirare altre perle del mondo rurale toscano: villa Banci, la fattoria di Bacchereto, ristrutturata nel tardo '800, ma di formazione rinascimentale e Casa Toia, costruzione tre-quattrocentesca dove secondo la tradizione abitò Lucia di Zoso, nonna materna di Leonardo Da Vinci Punto strategico per la difesa del territorio , Bacchereto fu ceduta definitivamente al Comune di Firenze nel 1329.
Dal XIV secolo , nel borgo, inizia una pregevole produzione di ceramiche che durerà per oltre cento anni. Le fornaci , laboratorii per gli “orciuoli” destinati alle mense degli Spedali di Firenze, Prato e Pistoia, al tempo, erano decine. Oggi è ancora possibile visitarne una, situata a circa un chilometro da Bacchereto. Domenica 2 e domenica 9 settembre, a proposito di visite, sarà possibile ammirare con l'ausilio di un esperto archeologo le cantine restaurate della Chiesa. Un recupero voluto da Polisportiva Bacchereto a.s.d.c.
e realizzato grazie a contributi della Diocesi di Prato, della Provincia di Prato e del Comune di Carmignano.